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Spettacoli dal vivo

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dalla machine sensational ai risotti

Spettacoli dal vivo

Ho iniziato a lavorare come “burattinaio” negli anni ’70, attualmente faccio spettacoli con Koiné, o in Francia…

Ripercorrendo un po’ tutta la storia, nel 1974/75 frequento, con Maurizia, la Scuola di teatro di Alessandra Galante Garrone, allieva di Lecoque. In pratica una scuola di Clown. Maurizia è la prima della classe, io verrò bocciato, perché non riesco a prendere sul serio neanche il genere comico: per esempio la maschera neutra, o la dizione (che pure era una delle materie, ma io mi rifiutavo di dire bene con la e aperta). Ma resta l’esperienza formativa più importante della mia vita, da cui ho imparato ad usare e a sfruttare le mie debolezze, a perdere ogni resistenza e quindi ad acquisire una dignità altra, cioè quella del teatrante, del pagliaccio, appunto. E anche a capire che l’importante, di fronte ad un pubblico, è stare sempre connesso al momento, al qui e ora… 

Tra il 1974 e 76 mi ero fatto una certa esperienza di teatro didattico, con il mio maestro Giuliano Parenti e poi con il Teatro Evento. Maurizia era pedagogista, esperta ed appassionata di Fiabe. Con altri complici più o meno damsiani (Sergio Maroncelli, Pierpaolo Bertocchi, Franco Cusumano detto Ciopper, Gabriella Buccioli ecc) che ne sapevano di tecniche di animazione teatrale (a metà fra Bed&Puppet e il Carnevale di Viareggio) facciamo spettacoli all’aperto per bambini. La nostra specialità erano i Percorsi da Fiaba: far vivere ai bambini l’iter spettacolare e soprattutto psicologico delle Favole di Tradizione. Una ispirazione psico-strutturalista. Contestualizzavamo e ambientavamo gli spettacoli in Parchi, Ville, Palazzi. Alcuni esempi: a Villa Guastavillani a Bologna abbiamo realizzato una casetta di Hansel e Grethel tutta da mangiare, un cubo di due metri per due per due. In Piazza Maggiore abbiamo fatto una balena con una bocca larga tre metri, lunga 12. In un asilo di Pegognaga abbiamo fatto togliere le scarpine ai bambini. Arriva un Orco che gliele porta via. I piccoli Eroi devono reagire al danneggiamento! 

Con i bambini inizia un percorso per superare delle prove e sconfiggere l’Antagonista, tra queste prove c’è quella di… mangiare la cacca del Mostro: pipì di aranciata e cacca di cioccolata, ma tutto iper-realista. Alla fine i bambini mangiano e vincono. All’uscita una mamma chiede: “Che cosa hai fatto a scuola” “Ho mangiato la merda!”. Segue polemica col Sindaco, che per fortuna era un mio secondo cugino. 

Tra oò 1978 e il 79 facciamo teatro di strada. Io e Davide Parenti (figlio di Giuliano, quindi in pratica mio fratello) realizziamo la Mascin Sensasionàl: un parallelepipedo su ruote, di 2 metri di spigolo, rosso Ferrari, pieno di buchi e di fessure, detta La Macchina degli Scambi e dei Baratti. La gente infila qualunque cosa dentro la Mascin e Davide, che è dentro, restituisce un oggetto diverso: in cambio di 10 lire una volta magari ne dà 20, in cambio di una sigaretta gliela restituisce accesa, in cambio di una matita una poesia scritta su un foglietto ecc ecc. Io, da fuori, faccio il Banditore. Maurizia fa il Teatro Gonna: sul portapacchi della sua Fiat 500 canta le opere, mentre interpreta e muove i personaggi con le gambe, che spuntano da un palcoscenico di cartapesta fatto dalla sua sottana in stile dama del ‘700. Assieme poi a Mauro Nobis, il mio compagno di banco dalle elementari al Liceo, facciamo il Motociclo Eroico: io faccio Lancillotto a bordo della Moto Guzzi 500 di mio padre, truccata da cavallo. Maurizia è Brun-Brunilde a bordo di un motorino fuoristrada. Mauro è Olaf il Barbaro, a bordo di un Ciao. Facciamo una sorta di torneo cavalleresco per le strade, con tanto di giostra del Saracino, rischiando a volte di investire il pubblico. C’è anche il Maestro Salvo Nicotra, un grande musicista, che si presta. 

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