Da quando mio padre mi portava con sé in campagna, da quando mi raccontava cosa succedeva al Mercato del Giovedì a Mantova, in cui si stabiliva il prezzo del latte. Da quando, da bambino, andavo nel Caseificio e poi in campagna con gli amici dei miei zii, mi sono appassionato alla campagna.

Durante tutti i viaggi per il mondo ho sempre cercato di indagare i prodotti, le ricette, i metodi di allevamento ecc. Sono convinto che l’Agricoltura sia davvero il Tema Primario, perché riesce a spiegare il clima, il paesaggio, la storia, l’economia, l’ecologia, la gastronomia ecc ecc ecc.

Ho provato a raccontarla a Linea Verde su Rai 1, con risultati che spesso non mi hanno soddisfatto. Con Slow Tour Padano è andata meglio, e sono abbastanza soddisfatto. Ma il sogno sarebbe quello di girare tutta l’Italia – come facevo a Linea Verde – però con la libertà che ho avuto in Slow Tour Padano.

Alla fine il Sogno, il Progetto sarebbe quello di girare l’Italia in Trattore per raccontare l’Agricoltura. Ma quella vera, con annessi e connessi, contraddizioni e criticità, per coinvolgere fino in fondo i consumatori, non quella edulcorata che vuole assomigliare al Mulino Bianco. Uno che gira in trattore è chiaro che intenzioni ha. Non ci sono equivoci.

Questo che vedete è un tentativo, una presentazione, un esperimento, un numero-zero. Realizzato con Giuseppe Ghinami e Claudio Canepari. Per le riprese ha collaborato Ivan d’Alì, poi Antonella l’ha montato. Poi ci ha aiutato il nostro amico Paolo Lavagnini di CIA. Poi anche Bobo, l’amico del cuore di Giuseppe. Poi è arrivato Hiro… Insomma, un lavoro collettivo, che è stato prima di tutto una gioia, una festa. Però… ancora l’Italia in Trattore non me la fa fare nessuno!