in televisione

Linea Verde

CINQUE EDIZIONI 2013-2018

Finalmente, l'agricoltura!

Nel 2013 mi chiama Maria Pia Ammirati, allora vicedirettrice di Rai 1 e mi dice, a bruciapelo, se voglio condurre Linea Verde. Quasi butto giù il telefono, perchè mi pare uno scherzo. Poi mi spiegherà che siamo in un periodo pre-elettorale molto incerto, non si sa come andrà a finire (in realtà poi non vince Bersani) e quindi nessuno le sta raccomandando un nome specifico per la conduzione, e lei pensa che io potrei farcela.  Linea Verde è il mio sogno, il mio obiettivo nella vita. Raccontare finalmente l’Agricoltura! Mia madre, quando viene a saperlo, mi confida un segreto: quando lei e mio padre mi videro in TV la prima volta, lui aveva detto “Massì… fa delle cosette… certo se facesse Linea Verde sì che vorrebbe dire che fa sul serio…”. 

Ho condotto Linea Verde, una delle trasmissioni di punta di Rai 1, erede di La TV degli Agricoltori e di A come Agricoltura (condotta a suo tempo da Minoli) per 5 anni. Un’esperienza che non riesco a sintetizzare in poche righe: ogni settimana un giro in elicottero per filmare e vedere un’Italia che non ti immagini, circa 150 puntate in cui ho girato l’Italia dalla Valle d’Aosta alla Sicilia visitando migliaia di aziende e poi la burocrazia Rai, le professionalità della Rai, i limiti della Rai, i potenti mezzi della Rai, la popolarità della Rai (si arrivava anche a 4 milioni di spettatori). 

Ho mantenuto buoni o buonissimi rapporti con tutti: l’unico regista con cui ho litigato alla fine è diventato l’amico più tenero. Soprattutto mi porto dentro un rapporto del tutto speciale con la “squadra”, cioè coi tecnici: ho cercato di conquistare la loro stima e collaborazione, alla fine loro mi hanno conquistato… il cuore. Letteralmente. Persone di grande umanità e di altissima professionalità. Ci sentiamo ancora regolarmente. Quando non mi hanno confermato mi è dispiaciuto, anche se effettivamente la linea editoriale della trasmissione stava cambiando: l’agricoltura non era più il focus. Ma ormai il sacro fuoco della divulgazione riferita ai prodotti della terra era irrimediabilmente acceso dentro di me. E la voglia di raccontare l’agricoltura non mi ha più abbandonato. 

In conclusione, oltre alle elicotterate per me Linea Verde è stata una esperienza umana, di gruppo, indelebile, a cominciare dai miei tecnici coetanei e amici per la pelle Ciccio, Mario, Nino, Ennio, Marco Menghini, e poi Piccioli, Paolo Marcellini. Da questa esperienza ho portato a casa un rapporto speciale e importante con Mauro Rosati. E a memoria mi vengono in mente Massimino, Carlo, Serena, Ciro, Daniela, Daniele, David, Emilia, Enrico, Eugenio, Fabio, Giacomo, Franco detto Agonìa, Ingrid, Maria Iva, Paolo, Daniele, Dario, Emilia, Laura, Luciano, Monica, Pannolino, Stefano, Lucia, Papola, Michele, Amedeo… poi ho chiare in mente alcune fisionomie e non mi vengono i nomi…  

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