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Alla ricerca del Trattore Operaio
R60, LA VACA AD FER
facciamo un documentario!
Che fine hanno fatto i trattori R60?
Io – Patrizio Roversi – e Giuseppe Ghinami, vogliamo raccontarvi con un documentario un’esperienza unica di solidarietà. L’esperienza di un territorio che di fronte alle difficoltà si è unito per difendere il diritto fondamentale del lavoro per migliaia di lavoratori in nome della pace e della sua storia democratica, con effetti che hanno avuto riflessi politici ed economici fino ai giorni nostri.
La storia
Durante l’occupazione delle Officine Reggiane – sciopero che durò 368 giorni a cavallo tra il 1950 e il 1951 – le maestranze all’interno della fabbrica costruirono in totale autonomia il trattore cingolato chiamato “R60”. Costruito in tre modelli, La Vaca ad Fer, così veniva chiamato il trattore R60 in dialetto reggiano, venne portato con orgoglio per le strade di Reggio Emilia il 27 giugno 1951.
La scintilla che ha attivato la nostra volontà di realizzare questo documentario è che dei trattori, da quel giorno, non si hanno più notizie e noi vorremmo ritrovarli.
I trattori erano la risposta degli operai delle Reggiane alla richiesta di duemila licenziamenti della proprietà. Una sfida sostenuta dall’intera comunità per dimostrare che le Officine Reggiane – che fino a quel momento producevano materiale bellico, proiettili e aerei da guerra – potevano costruire qualcosa di utile, che servisse a coltivare la terra e aiutasse la rinascita del Paese.
La maggioranza degli operai veniva dalle colline e dalle campagne emiliane, posti che conosciamo bene, perché anche noi siamo nati da queste parti. Abbiamo cominciato qualche mese fa a lavorare su questo documentario investendo personalmente nelle ricerche storiografiche e nelle prime interviste. La prima che abbiamo cercato e intervistato è stata Giacomina Castagnetti, che guidò con orgoglio il trattore nella sfilata per il centro della città. Staffetta partigiana al tempo della lotta di Liberazione. Giacomina oggi ha 98 anni e ci ha raccontato con grande lucidità i valori e la passione che guidarono allora questa avventura collettiva.
Abbiamo coinvolto l‘Archivio Officine Reggiane, ex dipendenti della fabbrica, il Comune di Reggio Emilia, il sindacato, associazioni e circoli. Un lavoro comunitario, insomma, che coinvolge oggi come allora il tessuto sociale di questa città, ma sensibilizza tutti in una dimensione nazionale.
I Trattori R60 sono scomparsi, letteralmente scomparsi. Dopo alcune prove in campo nell’estate del 1951, dei trattori non si hanno più notizie. La vaca ad Fer, il sogno della rinascita delle Officine Reggiane, si dissolve. Abbiamo iniziato una ricerca sul campo, lanciando un appello sui media locali e partecipando a raduni ed eventi con collezionisti da tutta Italia, sforzi che hanno prodotto già diversi contatti e tracce interessanti per ricostruire la storia dei trattori.
L'IDEA: il documentario
A cavallo tra un’indagine poliziesca e una ricerca sociologica, il documentario vuole ricostruire attraverso le testimonianze di ex operai, sindacalisti, appassionati collezionisti, dove potrebbero essere oggi i trattori: dentro una stalla abbandonata, in un deposito di rottami, in una collezione privata?
E attraverso i trattori vogliamo raccontare il dolore e la gloria, i drammi, le sconfitte e le conquiste che accompagnano la storia di una delle più grandi fabbriche italiane del secolo scorso, dove in difesa del lavoro e della dignità umana morirono uomini e donne sotto il fuoco della mitraglia fascista (ricordiamo “la strage del ‘43”, dove all’interno della fabbrica morirono 9 persone).
Parallelamente, in questo documentario vogliamo raccontare anche il ruolo fondamentale delle donne che nel Dopoguerra iniziarono a ricostruire il tessuto socio-educativo dell’Italia post fascista. Nella sola città di Reggio Emilia, furono le donne a creare in pochi anni più di 60 asili. Nasceva una pedagogia laica, nuova e innovativa che darà origine negli anni ’70 a Reggio Children e svilupperà il Reggio Emilia Approach conosciuto in tutto il mondo.
Abbiamo scelto girare il video cercando di evitare filtri e copioni durante l’incontro con i personaggi coinvolti, questo è lo stile che da sempre definisce il nostro lavoro. Nella ricerca del trattore R60 racconteremo un viaggio attraverso le terre e la cultura emiliana che in quel periodo fecero germogliare sul territorio un sistema di incredibile solidarietà. Nel periodo di occupazione infatti, mentre i commercianti concedevano crediti alle maestranze delle Reggiane, i contadini portavano agli operai occupanti beni di prima necessità (pane, farina, polli e salami) riuscendo a entrare dentro la fabbrica, eludendo i controlli di vigilanza aziendale.
La catena di aiuti e solidarietà per le maestranze delle Reggiane, coinvolse anche intellettuali e politici come Italo Calvino, Carlo Levi, Renato Guttuso, Nilde Iotti che, con il sindacalista Giuseppe Di Vittorio, attraversarono i cancelli della fabbrica per confrontarsi con gli operai e dar voce e sostegno alla loro battaglia.
Vogliamo farvi vedere cosa sono oggi le Officine Reggiane diventate Tecnopolo, un centro di accoglienza e di sviluppo tecnologico per aziende ed università, un’area gestita dal comune che nei prossimi anni diventerà un riferimento culturale attivo per i cittadini.
Copyright @ Patrizio Roversi, 2022
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